Nel 2005 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha istituito la Biosafety Clearing House (BCH) italiana con lo scopo di:
- dare attuazione agli obblighi del Protocollo di Cartagena sulla biosicurezza;
- conformarsi al quadro legislativo dell’Unione europea sugli organismi geneticamente modificati (OGM);
- dare seguito a quanto previsto dalla Convenzione di Aarhus, sull’accesso all’informazione, sulla partecipazione del pubblico al processo decisionale e sull'accesso alla giustizia in materia ambientale, e dall'Emendamento di Almaty, sulla partecipazione del pubblico alle decisioni sull’emissione deliberata nell’ambiente e sull’immissione in commercio di OGM;
- ottemperare alla legislazione italiana sull’emissione deliberata nell’ambiente di OGM.
La BCH italiana è suddivisa in otto sezioni:
- Sezione 1: il Protocollo di Cartagena e il suo processo di attuazione;
- Sezione 2: la Biosicurezza con le linee generali per la valutazione e gestione del rischio;
- Sezione 3: la Legislazione dell’Unione europea e italiana;
- Sezione 4: l'Informazione Pubblica per garantire l’accesso del pubblico alle informazioni sull'emissione deliberata nell’ambiente di OGM per scopi sperimentali e commerciali;
- Sezione 5: la Consultazione Pubblica sull’emissione deliberata nell’ambiente di OGM per scopi sperimentali;
- Sezione 6: la Capacity Building per lo sviluppo e il rafforzamento delle risorse umane e delle capacità istituzionali nel settore della biosicurezza;
- Sezione 7: Pubblicazioni;
- Sezione 8: Glossario.